


QUANDO I DIRITTI NON SONO PER TUTTI
Grande partecipazione mercoledì 7 dicembre alla serata promossa dal Gruppo X in collaborazione con la Parrocchia di Salzano e di Robegano, Agesci, Azione Cattolica, Caritas, Tavola dell’Accoglienza e Comitato Genitori.
L’incontro, patrocinato dal Comune di Salzano, si inseriva all’interno di un percorso itinerante denominato LA RESISTENZA DEI DIRITTI che coinvolge più associazioni di diversi Comuni e che vedrà il prossimo appuntamento a Spinea il 12 gennaio sul tema della “Memoria”.
I relatori della tavola rotonda, coordinata da don Nandino Capovilla ci hanno condotto in una serie di riflessioni e suggestioni che hanno reso la serata ricca di significato e ci hanno dato ancora una volta la conferma di quanto sia necessario parlare dei diritti partendo da noi, da oggi, da tutte quelle situazioni in cui le nostre azioni limitano, rallentano, negano i diritti degli altri, da tutte quelle situazioni in cui un nostro diritto, nel nostro vivere quotidiano ci viene negato, perché non c’è tempo, perché non ci sono risorse, perché spetta a qualcun altro pensarci, perché non mi e non ci riguarda.
Ha iniziato il prof. Piergiorgio Scaggiante che ci ha condotto nella mitologia greca e ci ha fatto riflettere sul fatto che la città, la comunità, la polis esiste solo se la virtù politica, ovvero la partecipazione viene data a tutti, se una cosa viene data a pochi e non a tutti non è più un diritto ma un privilegio.
La dott.sa Donatella Noventa ha ribadito come la salute sia una cosa di tutti e per tutti e che il nostro sistema sanitario deve garantire le giuste cure a tutti i cittadini, senza distinzione.
Massaer Diane ha parlato invece dell’accoglienza e di come questa deve essere una cosa che riguarda tutti. Un paese che accoglie è un paese che si arricchisce.
Dario Brollo ha portato una ventata di speranza e ci ha donato uno sguardo che va oltre all’apparenza citando i 4 fondamenti dell’enciclica Gaudium di papa Francesco: il tutto è superiore alla parte e noi siamo tutti parte del tutto. Ci ha ben trasmesso che la differenza di genere non è una scelta e dobbiamo essere sempre più consapevoli che nella diversità di ognuno la comunità cresce.
Infine don Dino ha parlato del diritto di “esserci” dei bambini, dei giovani e degli anziani… diritto che sembrerebbe scontato, ma che non lo è. Si è poi soffermato in particolare sui giovani e sul loro diritto sia di stare bene, esprimendo loro stessi per quello che sono, sia di star male manifestando tutti i disagi e le difficoltà che vivono nel percorso che li porterà a diventare uomini e donne adulti. A noi il compito di stare loro accanto ascoltandoli e accompagnandoli senza giudicare.
Don Nandino ha chiuso la serata ricordando che non si puo’ parlare di diritti se non si parla di pace e che oggi è quanto mai necessario affermare che ogni uomo e ogni donna ha il diritto di vivere in un mondo giusto equo e pacifico.
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