Quante volte ci capita di vivere o di leggere notizie di chiusure di parchi, parchi giochi, di luoghi di aggregazione, di zone accessoriate da strumenti sportivi come porte di calcio, canestri, reti per giocare a tennis o pallavolo ? O quante volte tutte queste aree le vediamo abbandonate, senza una sana manutenzione e senza più persone che le frequentano ? E ancora, quante volte poi questi posti diventano luoghi frequentati da persone che fanno uso di sostanze o che ne fanno mercato ?
Tutto questo capita e capita molte volte perchè ci si confonde spesso tra “mezzo o fine”, oppure usando parole diverse tra “strumenti ed obiettivi”.
Il creare parchi, creare luoghi di aggregazione, il creare zone sportive, e altro ancora non può assolutissimamente tutto questo essere l’obiettivo ma deve diventare o tornare ad essere un mezzo che ci può aiutare a raggiungere degli scopi.
Sia un’ente, sia un’organizzazione, sia quel che sia, ma nessuno può pensare che costruire questi spazi può “lavare” le coscienze. Costruirli pensandoli come obiettivi, oltre essere un danno economico, diventa anche un danno sociale.
E’ ora di ri-pensare, di ri-ordinarsi un po’ le idee ….
Deve essere chiaro a tutti che parchi, parchi giochi, aree sportive ecc devono essere i mezzi per ri-progettare dei percorsi educativi attivi e di partecipazione dell’intera cittadinanza. Deve essere chiaro che tutti questi mezzi ci possono aiutare a riportare a dei percorsi di crescita e di acquisizione dei valori umani con il contributo di persone preparate, di volontari, di associazioni e di cittadini attivi nel proprio territorio. Non possiamo smettere di agire come abbiamo fatto negli ultimi trentanni, altrimenti ne pagheremo fortemente le conseguenze.
Forse ora viviamo in una epoca diversa rispetto a qualche decina di anni fa dove le devianze e disagio giovanile era fortemente radicato nel territorio, ma questo non ci deve fare abbassare le attenzioni. Alcool e droga sono li, in attesa e con la massima disponibilità a colpire, sempre.
Ed in pù l’assenza del lavoro porta più tempo libero a tutti ed alternative sono li in agguato. Basta solo pensare al gioco d’azzardo e non serve aggiungere altro.
E ancora infine la mancanza di informazione, il non conoscere e di conseguenza il giudicare, nonchè il razzismo e l’odio, tutto frutto di mancanza di punti di riferimento, di persone significative che magari puoi trovare proprio li dove hai pensato un luogo di aggregazione con qualcuno che conti li dentro…
Costruire aree di aggregazione pensandole come obiettivo è sbagliato, costruirle pensandole come strumento è la strada giusta.
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