Mi capita spesso in internet oppure 

nei centri sportivi di leggere lettere fatte a volte anche da bambini, rivolte ai genitori o ai nonni e comunque ai familiari.

Mi capita anche di leggere o sentire spesso che da allenatori o dirigenti sportivi si preferisce allenare una squadra di orfani. 

Credo sia giusto analizzare tutto il contesto per poi avere una idea più globale delle situazioni per poter riflettere tutti assieme.

Sarò imparziale perché sono o sono stato dirigente sportivo, presidente di una società, allenatore e padre di due figli, nonché partecipo ad attività che mi fanno sentire uno che fa Politica con la P maiuscola pur senza mai avere un ruolo è da oltre 20 anni la mia professione è quella di Educatore.

Iniziamo proprio dai genitori, nonni e familiari. È vero che una parte di questi a volte danno un enorme contributo per rovinare lo sport. A volte mi capita di vedere queste persone che per scelta fin dal primo minuto contestano ed insultano anche ragazzini della squadra avversaria, arbitri e chi più ne ha più ne metta. A volte addirittura mi arrabbio nel vedere queste situazioni talmente povere e ridicole. Ma questo non comporta a generalizzare ed a etichettare questa categoria di persone semplificando il tutto. Un po’ diciamo come capita con gli stranieri e cioè quando uno ruba dobbiamo mandarli tutti a casa.

Da queste figure ora passiamo a quelle se vogliamo più istituzionali come i presidenti ed i dirigenti delle società sportive. Ho visto presidenti che hanno messo alle strette dei genitori occupandosi di queste situazioni, minacciando addirittura la famiglia che se continuavano a comportarsi cosi avrebbero chiuso il rapporto con il figlio anche se molto bravo. Ho visto anche presidenti e dirigenti assenti o comunque imparziali su situazioni deprimenti, senza mai intervenire e prendere provvedimenti. Ho visto dirigenti e presidenti chiedere soldi alle famiglie per il cartellino ed ho visto altri invece che lasciavano libero il ragazzo di scegliere con chi giocare. Ho visto presidenti e dirigenti allontanare ragazzini solo per interessi di onnipotenza o di denaro. Ho visto tante cose belle e tante cose brutte.

Ho visto e sentito allenatori che promuovevano un gioco sano raccontando ai ragazzini e famiglie che in questa società giocheranno tutti. Poi ho visto fin da piccoli  ragazzini un po più scarsi o un Po più robusti stare in panchina e non giocare un secondo. Ho visto allenatori che si inventano qualsiasi cosa pur di raggirare il regolamento per poter vincere la partita. Ho visto di tutto e la mia antipatia in generale che ho è stata la conseguenza di avere sempre fatto notare le cose.

Ho visto arbitri non fischiare più niente, perché ho sentito che era tardi ed avevano un altro impegno. Ho sentito e visto arbitri che scomettevano sul coraggio di espellere  uno già recidivo. Ho letto in facebook degli arbitri che dovevano arbitrare una partita e si era già capito chi vinceva.

E i politici ? Gli assessori allo sport se lo scelgono di fare devono essere presenti nelle società sportive locali. Devono imporre un’etica è uno stile sano nei campi e nelle palestre. In fondo le società occupano prevalentemente spazi pubblici e loro devono garantire. Non basta andare alle premiazioni quando si è invitati ma bisogna dare un indirizzo politico chiaro e soprattutto sano.

Poi sia nei genitori, nei nonni , nei dirigenti, presidenti, arbitri e politici e allenatori c’è anche tanta breva e sana gente che trasmettono i valori umani attraverso il gioco è per fortuna sono la maggioranza….. Anche tra  nonni e i genitori. 

Io non vorrei un orfano nella mia squadra. Tutti questi ruoli che ho sopracitato devono esistere, devono esserci per essere oggetto di confronto continuo e di crescita.

Vanni