Putin avvisa che i suoi missili possono essere armati con testate nucleari. Spera non sia necessario utilizzarle nella lotta all’Isis. Il conflitto siriano giorno dopo giorno diventa il vero buco nero della politica mondiale, quello che potrebbe risucchiare e distruggere non solo tanta povera gente di quel paese ma noi tutti. Dopo la tragedia criminosa di Hiroshima, dopo gli anni bui della guerra fredda, mai avrei immaginato che si potesse parlare, con tanta faciloneria e disumanità, dell’uso di armi nucleari. L’orrore piu’ grande ad opera dell’uomo…E’ ora di far sentire la nostra voce, di far pesare la volonta’ di pace della maggioranza dei cittadini del mondo.Il conflitto siriano e’ stato costruito a tavolino dai mediocri strateghi di geopolitica che affollano, con la loro incapacita’ e cinismo, le stanze dei bottoni dei paesi forti del mondo. Un conflitto che gli e’ sfuggito di mano portando alla morte di centinaia di migliaia di persone, alla distruzione di un intero paese, alla crescita della nebulosa del terrorismo e a milioni di profughi.L’unica soluzione vera e’ quella finora mai cercata. Una soluzione politica.Bombardare serve solo a distruggere e uccidere ulteriormente e a far crescere il proselitismo all’Isis.Giustamente la Boldrini si chiede cosa accada dopo che le bombe hanno liberato una citta’ siriana. Ecco, ve lo racconto. Le bombe di Putin permettono l’avanzata delle truppe del dittatore Assad. Una volta entrate nel centro liberato, cosa pensiate che accada se non massacri e stupri? Le bombe della coalizione occidentale da sempre hanno lasciato campo libero alle milizie da loro finanziate, insieme a sauditi e qatarini. Nei territori occupati da queste milizie il massacro e la giustizia sommaria sono all’ordine del giorno.
Urge una soluzione politica, urge ricostruire un minimo di progetto di futuro e di tolleranza fra le parti in campo nel mattatoio siriano.
Tutto il resto e’ sangue e menzogna e premessa di ulteriori tragedie. Anche per noi.
I movimenti per la pace facciano sentire la loro voce!

S.M.