27 dicembre 2015 “Giornata della memoria”
Abbiamo voluto dare continuità al film/documentario sul centenario dalla prima guerra mondiale e al momento di riflessione fatto il 10 dicembre in palestra sulla giornata dei Diritti Umani mondiale.
Sono passati oltre 70 anni dall’ultima guerra mondiale, dove anche l’Italia è stata coinvolta e dopo tutti questi anni dove le testimonianze di chi la guerra l’ha vissuta sono sempre di meno, ci troviamo a vivere un momento storico dove stiamo rischiando un nuovo coinvolgimento senza sapere in realtà cosa vuol dire la parola “Guerra”.
Scrivere semplicemente due righe diventa così importantissimo per condividere con gli altri un semplice no alle guerre …..
Ecco di seguito alcune riflessioni personali o copiate dei ragazzi e giovani del Punto G e della Polisportiva FLY :
Per il giorno della memoria: i ricordi a differenza delle ferite non si devono rimarginare.
Noa
Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro” di Luis Sepulveda.
“Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall’indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato”
Io credo che una persona non debba essere perseguitata per la razza o religione o colore della pelle tutti siamo umani e non si può trattare un uomo come se fosse un semplice oggetto o peggio ancora come un animale, magari non ci sta a genio una persona ma non di certo non è un valido motivo per doverla eliminare , gli sbagli che commette una persona sono personali e non della razza in generale e comunque diciamocelo neanche noi italiani non siamo perfetti. Questo è il mio pensiero per non domenticare 27/01
Esistono le etnie ed esistono le razze. Esistono le disuguaglianze e sono sempre esistite. Siamo noi però a decidere quali sono significative.
Non c’è errore più grande nel giudicare una persona, un gruppo di persone in base alla loro cultura o religione. Siamo tutti diversi e questo dovrebbe renderci speciali. La storia va studiata per non ripetere gli Orrori del passato.
Per non dimenticare.
Dobbiamo imparare ad apprezzare quello che abbiamo, senza voler ogni volta sempre di più. Non vivremmo in un mondo colmo di egoismo e avidità. Servirebbe saper vivere con umiltà;anche un gesto piccolo, come un semplice sorriso, può migliorare la giornata di qualcuno. Perché dobbiamo essere così diffidenti? Ama e cambia il mondo!
“Il mondo è sempre stato solo uno e siamo noi uomini a creare “differenze” in realtà siamo tutti uguali e con gli stessi diritti e doveri dovremmo ricordarcene più spesso e per concludere allego due frasi che più mi hanno colpito: -il nazionalismo è una malattia infantile…il morbillo della società (Albert Einstein)
-Dimenticanza è sciagura, mentre memoria è riscatto (anneliese knoop-graf)
Guerra, una parola, cinque lettere..un solo concetto,un unico scopo:distruggere.
Pace, una parola, quattro lettere,mille concetti, un unico scopo: costruire.
Oggi, da giovane adolescente chiedo questo ai miei coetanei ed alle generazioni più anziane, chiedo quattro lettere, chiedo pace. Chiedo che le uniche differenze che esistano tra me ed un mio amico,tra me ed un ragazzo cinese, tra me ed un ragazzo africano, tra me ed un ragazzo americano, tra me ed un ragazzo ebreo, tra me ed un ragazzo cristiano siano l’altezza, i capelli, il colore degli occhi,il numero di scarpa e non più la razza, il colore della pelle, la religione o la situazione economica, perché quelle non sono differenze. Chiedo pace, chiedo pace perché alla base della pace sta il rifiuto al l’ignoranza, chiedo pace perché non voglio finire a combattere le battaglie di pochi, chiedo pace perché io sono uguale a tutti, chiedo pace perché la storia mi insegna che l’uomo in passato ha commesso orrori e non semplici errori, chiedo pace per essere considerato un essere umano, cittadino della terra e non un uomo appartenente ad una razza.
Chiedo pace perché sparisca l’idea che esista una razza.
Chiedo pace perché i colori della mia bandiera siano il blu e il verde, i colori della terra.
Chiedo pace perché il mio inno possa essere cantato da tutti, indipendentemente da dove lo si canti.
Chiedo pace perché i miei viaggi possano non avere confini e perché io e chiunque altro,possa sentirsi a casa ovunque si trovi.
Chiedo pace per non dimenticare.
Chiedo pace.
Bisogna sempre ricordare quei anni in cui la gente ebrea moriva ogni giorno… Non deve esserci un giorno che non pensiamo a questa storia, sono stati anni molto duri ma io come ragazzo normale che vive normalmente ogni giorno, qualche volta non mi rendo conto di quanto fortunato possa essere ad avere genitori, una casa avere da mangiare… questo qualche volta ci sfugge… E io chiedo solo una parola una parola che secondo me andrebbe bene a tutti… Pace
“Solo quando nel mondo a tutti gli uomini sarà riconosciuta la dignità umana, solo allora potrete dimenticarci”
Un dispiacere grande per gli ebrei e si spera che quelle cose mostruose non si ripetano più
“se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”
“Perdere il passato significa perdere il futuro”
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Il giorno della memoria, non per niente viene chiamato così . Viene chiamato così per ricordare quello che è accaduto e far sì che non si possa ripetere.
In questo mondo non esistono razze umane ma generi umani . Il razzista è lui che ha paura dello straniero è quello che pensa di essere una razza superiore.
Siamo tutti uguali però cambiano i nostri caratteri. I morti devono essere ricordati. Morti circa 6.000.000 di persone.
La prima cosa che fa venire in mente il giorno della memoria è la morte, quando si supera 1.000.000 di morti si chiama genocidio, quello che è stato fatto agli ebrei e io personalmente spero che non succeda più .
Davide
Il 27 gennaio si ricorda l’apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz..ma non solo. Si ricorda anche la “gioia” delle migliaia e migliaia di persone che sono uscite da quel inferno. Li dentro hanno sofferto..e non poco forse è credo che “sofferto” non è la parola giusta perché dire e una cosa…provarla è un’altra e io e credo SPERO molti altri mi ritengo fortunato a non essere nato in quel buio periodo. Si ricorda anche la brutalità delle persone che non hanno avuto anima ne cuore per quei poveri uomini donne e bambini. Si ricordano molte cose che se sto qui a elencare ci metterei troppo..ma spero che si continui a ricordare e lo si fa perché non si ripeta più questa tremenda azione di rinchiudere e trattare come animali persone innocenti e senza alcuna colpa di essere ebrei.
Oggi 27 gennaio celebriamo la giornata della memoria. La memoria è la nostra storia, il nostro passato che determina il presente ed il nostro futuro. Memoria significa non dimenticare, ma tenere ben stretto il ricordo della violenza e delle morti di gente considerata diversa. Teniamo stretto il ricordo e usiamolo per capire quello che vediamo accadere oggi, affinché l’odio, la violenza, il disprezzo per chi è apparentemente diverso, non guidino più la nostra società.
Uomini, donne e bambini hanno dato la vita. Sono morti in troppi non solo per ideologie stupide ma anche per colpa dell’indifferenza di chi vedeva e taceva.
Memoria è anche e soprattutto: MAI PIÙ.
Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.
Primo Levi, Se questo è un uomo.
La globalizzazione dei diritti umani, porterebbe a far nascere un bambino senza tanto bisogno di fortuna di dove si nasce e da chi.
E’ orribile pensare che dopo lo sterminio di tutti gli ebrei, ci sono ancora persone che escluderebbero nello stesso modo altre “razze” umane pensandosi la migliore.
L’indifferenza ed il dimenticare questi eventi fa di noi complici di quel pezzo di storia vergognoso dell’essere umano.
Non importa quanto stretta sia la porta,
Quanto carica di punizioni la sentenza,
Io sono il padrone del mio destino.
Io sono il capitano della mia anima.