Eccoci dopo il secondo incontro di “Io dono non so per chi ma so perché ” per alcune riflessioni che potranno essere utili a chiunque.
L’incontro per capire meglio cosa comporta e cosa significa donare il midollo osseo è stato diretto in modo particolare da Maria Teresa dell’Admo Venezia che spiegato in modo semplicissimo tutti gli aspetti di questo gesto importante. Di seguito ci sono state le testimonianze di Anita, 22 anni che ha ricevuto il midollo osseo nel 2013 e che ora sta bene e di Tatiana che l’ha donato nel 2006. Esperienze che hanno creato un silenzio profondo toccando la sensibilità dei presenti. Poi è stata la volta di Enzo dell’Avis che ha spiegato l’importanza della donazione del sangue.
L’incontro è poi stato chiuso da Seba con un messaggio diretto a tutti i presenti.
Insomma un incontro straordinariamente bello e significativo che sicuramente darà la possibilità ai presenti di riflettere un bel po’.
Ma proprio ai presenti è stato chiesto un unico sforzo che noi ci auspichiamo riesca al più presto.
La sala dell’incontro dell’auditorium dell’istituto Volta ha una capienza crediamo di oltre 400 persone e vedere solo 25 persone all’incontro ha fatto un certo che…
Abbiamo chiesto ai ragazzi presenti di pensare di fare un nuovo incontro in modo da invitare più persone possibili e riempire l’auditorium. Sarà compito loro di provarci senza nessun impegno.
A Salzano a dicembre eravamo in 200 in una sala dalla capienza di 100 posti. C’era una folla, quasi non ci si stava. Nella maggior parte erano tutti amici di Marco. Nei giorni seguenti all’incontro le informazioni sulla donazione del midollo si passavano come nessuno avrebbe mai pensato e di conseguenza decine di persone si sono iscritte all’Avis e/o hanno fatto la tipizzazione.
Tutto ciò è di una valenza importantissima perché come ben sappiamo tutti, le probabilità di compatibilità sono circa uno a centomila. E se le tipizzazioni aumentano, aumentano anche la possibilità effettiva che uno nostro amico o altri ragazzi qualora ne avessero bisogno, avverrebbero più possibilità di salvare la propria vita.
Non vogliamo fare processi a nessuno , ma siamo convinti che tutti abbiamo molti amici , e soprattutto Seba. Lo abbiamo visto con tutti quei video e quelle foto che gli sono arrivate dai vari campi di basket che lo hanno aiutato e lo aiuteranno ad essere ogni volta più forte di prima. Ma questo non basta. Bisogna esserci, avere le giuste informazioni e divulgarle.
Bisogna anche avere il coraggio !!!
Da esterni come Gruppo X ci prendiamo le responsabilità di queste parole perché in qualche modo vogliamo muovere le coscienze , magari anche mettendo a conoscenza che delle persone presenti la maggior parte erano i ragazzi della sua stessa squadra ed i loro genitori e qualche famiglia in più.
Oltre al responsabile della società Junior Basket Leoncino erano presenti due allenatori, niente di più. Mancavano gli under 20, gli under 16 , mancava completamente il Basket Mestre promotrice dell’incontro . Mancavano tutte le altre società….. mancavano tutti !!!
Dobbiamo rifarci, è un nostro compito, quello nostro e di tutti gli assenti, senza se e senza ma…
Il Gruppo X
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