PIOGGIA DI MORTE SUL POVERO YEMEN
Le bombe a grappolo, tra le tante infami diavolerie messe a punto dall’industria delle armi, sono uno dei prodotti più’ terribili. Sono ordigni che contengono tanti altri ordigni più piccole ed altrettanto micidiali. Si spargono su di un’area vastissima e distruggono, storpiano, uccidono. In più’, per “malfunzionamento”, disseminano il territorio colpito di promesse di morte. I piccoli ordigni inesplosi, ammazzeranno chiunque, contadino, bambino curioso, passante ignaro, li tocchi.
Più’ trattati ne vietano l’uso nei conflitti. Trattati evasi ad ogni stormir di fronde senza che nessuno presenti il conto e faccia giustizia di chi adopera queste armi micidiali. E chi potrebbe farlo?
Esempi di bombe a grappolo utilizzate largamente sono le statunitensi BLU-97 e Mk-118 Rockeye, la britannica BL755 (arrivata alla serie IV), la GR66 francese, la PFM1 sovietica, la AO 2,5RT sovietica, la AO1SCh sempre sovietica o la nuova MZD-2 cinese diffusissima sui terreni del Libano del Sud e confine nord di Israele. Sono i ” Grandi ” del mondo a produrle ed i grandi del mondo non vanno mai sotto processo.
Attualmente si fa grande uso di questo schifo in uno dei paesi più’ poveri del mondo, lo Yemen. Una guerra occultata dai media, un massacro che ha pochi termini di paragone. Una coalizione di paesi arabi, guidati dall’Arabia Saudita, sostenuta dagli Stati Uniti, bombarda le città’ controllate dagli houti yemeniti. Gli houti sono parte importante di quel paese, in prima linea contro Al Quaeda e la corruzione dei governi finora sostenuti da sauditi e americani. Tanta parte ella popolazione e’ con loro in un moto di speranza per un futuro differente. Il problema e’ che gli houti sono sciiti, vicini all’Iran e lo Yemen povero di ogni risorsa e’ pero’ una base importantissima di controllo delle rotte petrolifere. Sauditi ed americani non vogliono possibili interferenze iraniane. Invece di cercare una soluzione politica, si fa guerra. Migliaia di mercenari pagati dai sauditi spargono il terrore. Bombardamenti ogni giorno con infinite stragi di civili, soprattutto bambini.
Solo alcune organizzazioni umanitarie denunciano questa strage quotidiana. Tra esse Medici senza Frontiere i cui ospedali sono stati spesso oggetto di bombardamenti. Solo pochi denunciano l’uso delle bombe a grappolo. Nessuno li ascolta. Sono l’affare dei Grandi del mondo e delle loro industrie delle armi. I sauditi pagano bene. Sono “nostri amici”. I bambini yemeniti hanno niente da poter offrire.
IN SIRIA IL CIELO E’ NEMICO DELLE STELLE…
Dell’Isis, dei terroristi del cosiddetto stato islamico, agli attuali grandi della politica mondiale importa poco o niente. Della tragedia del popolo siriano, delle centinaia di migliaia di morti e storpiati per sempre, di quel paese oramai tutto macerie e dei suoi abitanti in fuga a milioni, ancor meno. A loro interessa solo chi avrà’ il potere su quel lembo di terra strategico per mille e più’ interessi. Costi quel che costi.
A Monaco si e’ annunciato un accordo di pace che per ora non vale neanche la carta su cui e’ scritto.
Nei fatti, in Siria i combattimenti sono in corso, se possibile, ancor più’ violenti.
Tutti vogliono arrivare ad un’eventuale trattativa da posizioni di forza.E c’e’ chi punta al peggio, immaginando di poter stravincere. Lo fa Assad pensando di poter riconquistare il potere perduto. Lo fanno componenti importanti della coalizione “antiterrorismo”.
Sauditi e turchi minacciano un intervento di terra se la Russia non metterà’ fine alle sue operazioni che hanno permesso ad Assad di riconquistare parte del suo paese. Il governo turco dice all’alleato russo, in questa falsa crociata antiterrorismo, che in Siria per Putin ed il suo paese sarà’ un’altro Afghanistan, la più’ cocente delle sconfitte.
In ballo non c’e’ la sconfitta dell’Isis, insomma, ma quella di Assad e dei suoi alleati russi ed iraniani.D’altronde che siano stati sauditi e turchi a foraggiare l’Isis, per mettere in crisi il regime siriano, in pochi nutrono ancora dubbi.
Erdogan ora punta i suoi cannoni verso la Siria. Non bombarda le postazioni dei terroristi islamici. Bombarda quelle della resistenza curda siriana. Allucinante ed odioso. Se c’e’ un popolo in prima linea corno il terrorismo questo e’ il popolo curdo. Sono loro ad aver arginato l’avanzata dello stato islamico. Sono loro ad aver liberato tanti pezzi di Siria ed Iraq strappandoli alla furia crudele degli jihadisti. Sono i curdi, con grandi perdite, ad aver salvato migliaia e migliaia di Yazidi, la minoranza irachena praticamente trucidata, resa schiava, stuprata, dalle falangi del califfo. I curdi sono l’altro vero nemico di Erdogan. In patria e ai confini. E con loro l’unico linguaggio adoperato e’ quello del massacro.
Intanto in Siria il cielo è diventato nemico. Nemico dei siriani, soprattutto dei loro bambini. Lo osservano tutti i giorni con le loro piccole stelle, occhi smarriti che hanno visto già’ ogni orrore immaginabile. Quelle piccole stelle dolorose non rincorrono le nuvole. Non cercano il sole.
Il loro cielo e’ solcato da missili e bombe. Il cielo parla il linguaggio della morte. Il cielo siriano e’ nemico delle stelle.
Silvestro Montanaro
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