Gruppo X

Caro Dott. Di Matteo di Domenico Rizzo

CARO DOTT.DI MATTEO 
Caro dott.Di Matteo

Ma perché si ostina ad andare avanti?

Ma dove crede di arrivare?

Suvvia…. Ormai lo avrà capito di essersi infilato in un vicolo cieco. Prima di lei ci ha provato il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesta, deciso a smantellare il connubio tra i mafiosi e gli esponenti della corrente Andreottiana in Sicilia (leggi cugini Salvo), prima di lei chi hanno provato Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e molti altri. Tommaso Buscetta lo aveva detto al giudice Falcone: “io di politica non parlo, altrimenti lei muore domani e io finisco in un manicomio criminale”. Ma non serviva in fondo Buscetta per capire; il concetto è chiaro da decenni: si può arrestare qualche boss ogni tanto, si può fare qualche retata per portare in gabbia qualche decina di picciotti, si possono sequestrare i patrimoni dei mammasantissima, si possono prendere i boss e schiaffarli al 41bis… ma toccare i legami mafia-politica NO. Quello NO, NO e ancora NO.

E allora dott.Di Matteo, perché non la smette?

Perché continua a voler andare avanti? 

Ma non vede che, a parte qualche migliaio di visionari illusi come me, lei gode della massima solitutine e del più becero ostracismo?

I giornali hanno scritto di lei solo quando andò a recarsi a interrogare l’ex presidente Napolitano. Ma non era il processo in corso il protagonista di quegli articoli; il riflettore era puntanto sull’ex presidente che veniva oltraggiato di un interrogatorio al Quirinale.

Le televisioni, escluso qualche servizio di qualche giornalista coraggioso, si sono limitate a darle saltuari spazi in seconda serata.

E l’opinione pubblica? Se escludiamo i già citati visionari, il resto delle persone si dividono in 3 fasce. La prima è composta dai “non so nulla”. La seconda è composta dai “tanto non cambierà mai nulla”, e la terza è invece un esercito di critichi che mai le perdoneranno di aver fatto parte del pool di magistrati che, credendo a Scarantino, hanno istruito i precedenti processi sulla strage di via D’Amelio. 

Eh si, caro dott.Di Matteo, perché non basta che lei stesso, all’interno di un’udienza del processo Borsellino quater abbia fatto chiarezza sulle circostanze che portarono a quel terribile errore giudiziario nonostante lei fosse a quel tempo un giovane pm con troppa poca esperienza per orientarsi in quella palude di depistaggi, non basta che lei viva oggigiorno perennemente recluso tra casa e lavoro, non basta che la sua famiglia sia costretta a restrizioni durissime, non basta che intorno a lei ogni giorno operino giovani ragazzi coraggiosi che escono di casa ogni giorno senza sapere se torneranno a casa, non basta che due collaboratori di giustizia abbiano affermato che il tritolo è già a Palermo da 2 anni, no… non basta….e allora dove vogliamo andare? Lei dove vuole andare?

Ma perché non ci mette una pietra sopra? Ma si! Accetti i trasferimenti che il CSM le ha appena proposto. Non importa se lo stesso CSM ha bocciato recentemente per due volte le sue richiesta e ora si accartocci su se stesso giustificando il cambio di direzione con motivi di sicurezza, accetti… si adegui… 

Giovanni Falcone non si è adeguato

Paolo Borsellino non si è adeguato

Carlo Alberto Dalla Chiesa non si è adeguato

Non si sono adeguati Cesare Terranova, Beppe Montana, Ninni Cassarà, Rocco Chinnici… vuole che continui? I nomi sono tanti…. E sono già troppi… la prego… non voglio che questa lista venga aggiornata sotto ai miei occhi…

Non voglio vedere le edizioni straordinarei dei TG

Non voglio tra qualche anno vedere qualche fiction con il suo nome al centro del titolo

E quindi le scrivo…. E mentre scrivo mi sento una merda… perché le sto chiedendo di arrendersi e so che questo non va bene… non va bene per me, per lei, per i miei amici, per le mie amiche, per le mie figlie, per i suoi figli, per tutti quei giovani a cui si potrebbero dare gli strumenti giusti per far si che un giorno, anche lontano, gli accordi secolari tra mafia e politica vengano finalmente recisi, creando cosi i presupposti affinche quel cancro denominato cosa nostra venga debellato ed eliminato dalla nostra nazione 

Ma allora cos’è che io voglio veramente da lei? Le dico di mollare… poi le dico che non va bene mollare…

La verità è che io credo in lei… e me ne fotto dei processi su Scarantino e di tutte le critiche che le vengono rivolte perché nessun uomo è immune all’errore ma la grandezza di una persona si vede dalla capacità di reagire e di andare avanti… e lei sta andando avanti scegliendosi come percorso il tragitto piu’ impervio e ripido che un magistrato possa scegliersi

Nel libro “quaranta anni di mafia” di Saverio Lodato si narra di un ragazzino che all’indomani della strage di via d’amelio, girava per Palermo con due cartelli appesi addosso; davanti vi era scritto “voglio esser degno di Giovanni Falcone”, dietro “voglio esser degno di Paolo Borsellino”. Io vorrei indossare metaforicamente quei cartelli. Io non voglio smettere di crederci. E allora, caro dott Di Matteo non faccia caso a ciò che le ho scritto fino ad’ora, indossi insieme a me quei cartelli e vada avanti, lo faccia per Falcone e Borsellino, lo faccia per i tanti uomini uccisi dalla mafia, per i giudici, per i poliziotti, per i carabinieri, per i ragazzi delle scorte, per i bambini uccisi barbaramente, lo faccia per le tante famiglie di vittime di mafia che attendono da anni giustizia… e lo faccia anche per noi visionari che crediamo nel sogno di un paese libero… e che grazie a lei possiamo coltivarlo questo sogno…….

….e qualsiasi cosa succeda lei resterà per me un grande esempio da sostenere e da emulare… 

grazie…..grazie di cuore, dott.Di Matteo

Domenico Rizzo 

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